Il Progetto

 Analisi del contesto e dei fabbisogni di innovazione


Il contesto territoriale di riferimento è la collina interna della provincia di Pesaro-Urbino e in particolare quello delle aziende che aderiscono al Distretto Biologico Terre Marchigiane (di cui l’azienda Capofila è socia fondatrice), distretto che riunisce 110 aziende del settore agroalimentare biologico per 5.200 ettari coltivati.

 

Il girasole è una pianta a ciclo annuale e la riforma europea che ha interessato le colture oleaginose la colloca tra le piante da rinnovo, poiché si avvantaggia delle lavorazioni profonde e delle concimazioni organiche e che lascia il terreno in buone condizioni di fertilità per la rotazione con il frumento. Il girasole è coltura caratteristica del paesaggio agrario marchigiano, perché adatta ai terreni collinari siccitosi e all’avvicendamento con i cereali, permettendo quella rotazione essenziale per un’agricoltura sostenibile, come chiesto dalla Politica agricola comune e da alcune misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale.


Il forte aumento della domanda di proteine animali per la popolazione mondiale prevista per i prossimi anni, porta ad una costante ricerca di alternative, sia da un punto di vista sociale che ambientale. È quindi importante sviluppare nuove fonti proteiche vegetali per l’alimentazione umana e un’alternativa potrebbe essere l’impiego di un sottoprodotto del girasole (il panello, derivante dalla spremitura degli acheni del girasole) in un’ottica di economia circolare.

Inoltre, il mercato delle oleaginose biologiche e il mercato dei rispettivi prodotti finiti (acheni decorticati, farina di acheni e olio estratto a freddo) sono in crescita sia in Italia e sia nel mondo.


Oltre alla produzione di acheni, olio e sottoprodotti il girasole è una pianta mellifera, perché ricca di polline e nettare, fondamentali per il nutrimento dell’ape domestica (Apis mellifera) e degli impollinatori selvatici.


Nelle Marche il comparto apistico riveste particolare importanza sul piano economico, ambientale e sociale assumendo un ruolo fondamentale nell’offerta agroalimentare dei prodotti regionali di qualità. Il miele uniflorale di girasole ha sempre rappresentato in passato una produzione caratteristica del territorio marchigiano. Per varie cause (l’organizzazione e gestione dei sistemi colturali, la diffusione di varietà di girasole non in grado di fornire alle api una costante quantità e qualità di nutrimento, i cambiamenti climatici ecc.) negli ultimi anni gli alveari affrontano lunghi periodi di “carestia”.

 

La coltivazione di vecchie varietà di girasole resilienti ai cambiamenti climatici e in grado di adattarsi ai sistemi agricoli biologici della collina interna marchigiana, in grado di soddisfare alcune caratteristiche tecniche nutrizionali rendono questa coltura molto interessante per aumentare la biodiversità vegetale, i servizi ecosistemici, la competitività e la diversificazione dell'attività agricola.

OBIETTIVO GENERALE

In relazione alle tematiche preferenziali il progetto mira a:


  • Tutela biodiversità: selezione di vecchie accessioni di girasole per produzione di acheni e olio.


  • Mitigazione cambiamenti climatici: selezione di vecchie accessioni di girasole per produzione di sementi resilienti.


  • Tutela servizi ecosistemici: valutazione servizio ecologico delle accessioni in prova.


  • Tecniche biologiche: selezione di vecchie accessioni di girasole per sistemi agricoli biologici.


  • Tutela funzionalità suolo: Il girasole lascia il terreno in buone condizioni di fertilità.


  • Qualità prodotti alimentari e cibi funzionali: Analisi sostanze bioattive negli acheni, olio, panello, polline e miele. Possibilità di impiego del panello per la preparazione di prodotti da forno.
  • Obiettivi operativi

    Il Progetto introdurrà processi innovativi (CAMBIAMENTI DI PROCESSO) nella filiera del girasole biologico, nello specifico:


    – individuare, con un approccio partecipativo insieme all’azienda Capofila, accessioni di girasole di vecchia costituzione per la produzione di acheni e olio adatte ai sistemi agricoli biologici nelle condizioni pedoclimatiche della collina interna della Regione Marche.


    – utilizzare le accessioni di vecchia costituzione del girasole individuate per produzione di semente resiliente ai cambiamenti climatici sia a livello aziendale e sia per lo scambio di piccole quantità di sementi con altri agricoltori del Distretto Biologico Marchigiano.


    – individuare accessioni di girasole di vecchia costituzione che tutelino gli impollinatori e ne incrementino i servizi ecosistemici.


    Il progetto intende, inoltre, incrementare la diversificazione e la competitività dell’azienda agricola mediante la caratterizzazione in sostanze bioattive e lo sviluppo di nuovi prodotti biologici (CAMBIAMENTI DI PRODOTTO), quali: acheni decorticati e farina per uso alimentare; olio spremuto a freddo; miele uniflorale e polline biologico; farine di panello per l’industriadolciaria. Le farine di panello potranno essere utilizzate nel panificio aziendale.


     Nuovi mercati verranno quindi associati a quelli già esistenti (CAMBIAMENTO DI MERCATO). Per l’attuazione dei precedenti obiettivi operativi, l’azienda Capofila dovrà riorganizzare il lavoro aziendale in quanto aumenteranno, fra le altre cose, anche il numero delle arnie e dei prodotti apistici ottenuti. Lo scambio di semi aumenterà le interazioni fra agricoltori (CAMBIAMENTI DI ORGANIZZAZIONE).

  • Innovazioni

    Il progetto prevede diversi livelli di innovazione tra cui:


    1) Stesura di una lista di accessioni di girasole da raccomandare in agricoltura biologica, nelle condizioni pedoclimatiche della collina interna marchigiana, per orientare le scelte degli operatori biologici a seconda della destinazione finale del prodotto (acheni, olio, semente). È necessario che le accessioni utilizzate siano produttive, con capacità di competizione con le erbe infestanti, resistenti o tolleranti alle principali fitopatie e con caratteristiche qualitative ben determinate e stabili.


    2) Individuazione di vecchie accessioni di girasole con elevata produzione di nettare e polline, per assicurare la produzione di miele uniflorale di girasole e per la tutela degli impollinatori selvatici nell’agroecosistema.


    3) Definizione della frazione bioattiva dei prodotti alimentari (olio, acheni, miele e polline) derivanti dalle accessioni individuate.


    4) Studio del potenziale applicativo del sottoprodotto di lavorazione dell’olio (panello proteico) come ingrediente funzionale nella preparazione di alimenti.

  • Collegamento con altre filiere produttive

    Il progetto BEEFLOWER si inserisce principalmente all’interno delle filiere produttive delle aziende agricole biologiche, in quanto sono quelle che hanno un maggior fabbisogno di colture da rinnovo da reddito. L’intento è quello di aumentare la redditività del girasole e di tutti i suoi prodotti allo scopo di rendere appetibile questa coltura agli imprenditori agricoli bio. L’inserimento in rotazione di colture da rinnovo ha come effetto quello di migliorare la fertilità chimico fisica dei suoli, diminuendo gli apporti di mezzi tecnici extraaziendali. Proprio la riduzione dell’uso dei concimi, principalmente azotati, consente una miglior gestione agronomica delle rotazioni e lo stimolo all’utilizzo del metodo bio sono fra gli obiettivi generali dell’Accordo Agroambientale d’Area Montefeltro e Metauro di cui si riporta uno stralcio:


    Favorire la conversione e il mantenimento del metodo biologico delle superfici agricole al fine di aumentare i benefici effetti sulla qualità delle acque;


    – Acquisire conoscenze sull’efficacia di tecniche agronomiche per fornire indicazioni agli agricoltori per: migliorare il processo produttivo e ottenere prodotti di qualità, tutelando al contempo la qualità delle acque; contrastare gli effetti negativi dei nuovi cambiamenti climatici;


    - Preservare la fertilità dei suoli e aumentarla quantitativamente e qualitativamente;


    – favorire processi di integrazione nella forma di accordi interprofessionali finalizzati a fornire supporto alla sperimentazione e alla sostenibilità economica e ambientale.


    L’azienda capofila è socia fondatrice del Distretto Biologico Terre Marchigiane (110 aziende agricole per 5.200 ettari coltivati in bio), nato nel 2021 come nuovo distretto biologico nella provincia di Pesaro-Urbino.

  • Aziende target oltre ai partner

    Oltre all’azienda capofila, e all’aziende del Distretto Biologico Terre Marchigiane, l’innovazione del progetto si rivolge anche a tutte le aziende cerealicole marchigiane che operano in regime di agricoltura biologica e in cui è prioritaria la produzione di granella nell’ambito di una rotazione che vede in successione ai cereali autunno vernini il girasole come coltura da rinnovo. I risultati del progetto risulteranno anche di interesse per le aziende agroalimentari per quanto riguarda l’olio, gli acheni e la valorizzazione del panello proteico come ingrediente funzionale nel settore dei prodotti da forno. Inoltre, il progetto interessa anche tutte le aziende apistiche del territorio marchigiano

  • Approccio metodologico

    Il personale del gruppo di Agronomia e di Coltivazioni erbacee del D3A (UNIVPM) si occuperà dell’individuazione e selezione delle accessioni di girasole di vecchia costituzione resilienti per la produzione di olio, acheni e semente. Il personale del gruppo di Tecnologie alimentari si occuperà della caratterizzazione chimica e analizzerà i composti bioattivi presenti nell’olio ottenuto da spremitura a freddo, negli acheni decorticati e nel panello/farina di girasole. Il personale del gruppo di Entomologia generale e applicata, durante la realizzazione di questo progetto di cooperazione, si occuperà della valutazione del nettare e polline prodotte dalle diverse accessioni di girasole servizio


    Le prove relative alla valutazione del potenziale germinativo dei semi saranno condotte presso i laboratori del D3A così come la caratterizzazione chimica e l’analisi dei composti bioattivi presenti nell’olio ottenuto da spremitura a freddo, negli acheni decorticati e nel panello/farina di girasole. Durante queste fasi sono previsti incontri tra i gruppi di ricerca del D3A e l’azienda capofila per l’accertamento dello stato di avanzamento lavori, allineamento tempistiche e scambio dati e informazioni. In particolare, con l’azienda capofila si concorderanno gli aspetti tecnici legati alla predisposizione della sperimentazione di pieno campo. 


    Presso l’azienda Capofila si realizzeranno le prove di selezione attraverso la coltivazione delle accessioni di girasole di vecchia costituzione e verranno eseguiti i rilievi per valutare le caratteristiche morfo-fisiologiche, fenologiche e di resa in acheni e olio delle accessioni. Per ogni accessione di girasole coltivata presso l’azienda Capofila, inoltre, saranno predisposte delle parcelle coperte da rete antinsetto in cui saranno introdotti dei nuclei di api per valutare la forza della famiglia e la quantità di miele e polline stoccato nelle arnie. Durante queste fasi è prevista la continua interazione fra l’azienda capofila e i vari gruppi di ricerca del D3A (incontri presso l’azienda per i rilievi, collegamenti Skype, e-mail, etc.), I collegamenti tra i diversi attori del progetto saranno rafforzati da incontri trimestrali del GO durante i quali l’azienda capofila chiederà ai partner i risultati, le difficoltà incontrate, le misure correttive da attuare e li metterà al corrente degli aspetti gestionali. Riunioni straordinarie potranno essere indette dai partner in caso di ritardi o problemi derivanti da fattori non previsti in modo da intraprendere azioni per riallineare le tempistiche del progetto. 


Organizzazione e descrizione delle attività dei soggetti partecipanti

  • Azione A 1 – Organizzazione e gestione del gruppo operativo

    Le attività prevedono incontri tra tutti i partner componenti per effettuare scelte tecniche ed organizzative necessarie alla gestione del GO. Tale azione prevede una riunione iniziale tra i partner del progetto per pianificare e coordinare le attività del progetto stesso. Ogni partner illustrerà l’azione di cui è responsabile così da verificare scelte tecniche, tempi delle attività e materiali disponibili. L’azienda capofila, insieme al gruppo di Entomologia generale e applicata del D3A, organizzerà incontri periodici rivolti a condividere lo stato di avanzamento dei lavori e a programmare le azioni successive del progetto. Ogni soggetto responsabile di una determinata azione sarà tenuto a informare i partner sui progressi delle attività e potrà indurre riunioni straordinarie in caso di problematiche e ritardi riscontrati durante le attività. I partner metteranno a disposizione le proprie competenze per la risoluzione di tali problematiche. L’azienda capofila curerà i rapporti con la Regione Marche e con i diversi gruppi di ricerca del D3A durante l’intera durata del progetto.


    Soggetto responsabile: Azienda Capofila

    Durata: dal 1° al 36° mese

  • Azione A 2 – Prove agronomiche di comparazione tra accessioni di vecchia e nuova costituzione di girasole per produzione di acheni, olio e per autoproduzione aziendale di semente

    Obiettivo generale

    Selezionare e valorizzare, con un approccio partecipativo insieme all’azienda Capofila, le accessioni di girasole di vecchia costituzione più performanti in relazione a: stabilità produttiva e autoproduzione di semente coltivate in regime di agricoltura biologica nelle condizioni pedoclimatiche della collina interna della Regione Marche.


    Obiettivi specifici

     1) valutare le caratteristiche morfo-fisiologiche, fenologiche e di resa in acheni e olio delle accessioni coltivate in regime biologico; 

    2) approfondire le caratteristiche qualitative degli acheni raccolti in termini di potenziale germinativo in un’ottica di riutilizzo della semente in azienda.


    Obiettivo intermedio

    effettuare una ricognizione preliminare volta a individuare le accessioni di girasole da mettere a confronto nelle prove aziendali.

    Per raggiungere tali obiettivi, saranno pianificate sperimentazioni di pieno campo volte a mettere a confronto le accessioni di girasole individuate. Sarà previsto anche un controllo rappresentato da un ibrido moderno alto oleico di girasole. Si procederà al monitoraggio della fenologia della coltura secondo la scala BBCH, sarà valutata la precocità, e l’altezza delle piante. A fine ciclo si misureranno la resa e i componenti della resa. All’interno di ogni accessione saranno individuate 4-10 piante sulle quali sarà valutata la conformità delle piante rispetto all’ideotipo dell’accessione considerata. Per quanto riguarda gli acheni raccolti, saranno effettuati test di germinazione in laboratorio prima di procedere con l’utilizzo di quella stessa semente per la semina dell’annata successiva.


    Indicatori di risultato

    si perverrà alla stesura di una specifica lista di vecchie accessioni di girasole adatte per la coltivazione in Agricoltura biologica nelle condizioni pedoclimatiche aziendali. Eventuali insuccessi legati instabilità produttiva delle accessioni poste a confronto.


    Azioni correttive

    incremento del numero di accessioni poste a confronto.


    Soggetto Responsabile: Luigi Ledda (Gruppo Coltivazioni erbacee e Agronomia, D3A)


    Durata: dal 1° al 32°.

  • Azione A 3 – Valutazione del servizio ecosistemico delle accessioni di girasole coltivate

    Descrizione

    Per ogni accessione/varietà di girasole saranno predisposte delle parcelle coperte da rete antinsetto in cui saranno introdotti dei nuclei di api dei quali verranno valutati diversi parametri. All’inizio della fioritura del girasole e alla fine della stessa, verranno quantificati il miele ed il polline stoccati all’interno dell’arnia attraverso la misurazione della superficie dei telaini occupata dalle specifiche scorte. Ad intervalli settimanali, a partire da una settimana prima della fioritura, fino ad un mese dopo la stessa verrà analizzata la forza della famiglia (quantità di uova, covata fresca, covata opercolata, polline, miele fresco, miele opercolato e api adulte). Verranno, inoltre, condotte analisi quantitative e qualitative (proteine e aminoacidi) del polline stoccato e del miele prodotto.


    Obiettivi generali

    Selezionare accessioni di girasole di vecchia costituzione che offrono un servizio ecologico agli insetti impollinatori.


    Obiettivi specifici

    valutazione della forza della famiglia e analisi composti bioattivi d miele e polline stoccati nelle arnie.


    Obiettivi intermedi

    valutazione della forza della famiglia delle api.


    Indicatori di risultato

    quantità di miele e polline stoccato nelle arnie e loro contenuto in sostanze bioattive.


    Eventuali insuccessi

    morte dei nuclei di api.


    Azioni correttive

    sostituzione dei nuclei di api.


    Soggetto Responsabile: Paola Riolo (Gruppo Entomologia generale e applicata, D3A)


    Durata: dal 4° al 31°.

  • Azione A 4 – Analisi qualitative sugli acheni decorticati, olio e panello proteico

    Descrizione

     Sugli acheni decorticati e sull’olio derivanti dalle diverse varietà verranno effettuate analisi cromatografiche (HPLC, GC) per determinare il contenuto di composti ad azione vitaminica (Vitamine A ed E) e antiossidante (carotenoidi e tocoferoli), e verrà caratterizzata la frazione in acidi grassi. Inoltre, verrà valutata la qualità delle frazioni proteica (profilo amminoacidico) e lipidica (profilo in acidi grassi) del panello risultante dall’estrazione dell’olio.


    Obiettivi generali

    Definizione della qualità nutrizionale degli acheni e dell’olio di girasole spremuto a freddo da varietà destinate al consumo umano. Valutazione della qualità nutrizionale del sottoprodotto di estrazione dell’olio, ovvero del panello.


    Obiettivi specifici

     Definizione del potenziale valore aggiunto, in termini di qualità nutrizionale, dei prodotti alimentari ottenuti dalle vecchie accessioni di girasole rispetto a quelli ottenuti dall’ibrido alto oleico (controllo nelle prove agronomiche aziendali). Determinazione delle proprietà nutrizionali del panello, utile a definire la possibilità di impiego di questo sottoprodotto nella formulazione di ingredienti alimentari da utilizzare per la preparazione di prodotti da forno.


    Indicatori di risultato

    Composizione chimica degli acheni, dell’olio e del panello.


    Azioni correttive previste

    Verificare, grazie alle analisi qualitative, i dati nutrizionali più interessanti (composti bioattivi) in vista di una valorizzazione del prodotto finale e dei sottoprodotti (semente da autoriproduzione aziendale, seme decorticato, olio e panello per l’alimentazione umana).


    Soggetto Responsabile: Deborah Pacetti (Gruppo Tecnologie alimentari, D3A)


    Durata: dal 3° al 30°.

  • Azione A 5 – Divulgazione e disseminazione dei risultati

    UNIVPM realizzerà la divulgazione attraverso applicazioni informatiche (blog, i forum, le chat, le piattaforme di condivisione di media, i social network) dedicate ai processi innovativi attuati nel progetto. Le applicazioni saranno predisposte anche con versione in lingua inglese per facilitare gli scambi di conoscenze anche a livello internazionale con particolare attenzione ad altri G.O. ed alle piattaforme comunitarie (es. EIP). La divulgazione avverrà anche attraverso il WEB istituzionale UNIVPM ed il portale INNOVAMARCHE.IT. Sono previsti 3 convegni e 1 seminario trasmessi anche in streaming (indirizzati ad aziende agricole biologiche e non, apicoltori, professionisti e tecnici di settore, mondo universitario e consumatori), una iniziativa dimostrativa (sessione pratica) in azienda. Il primo convegno illustrerà la proposta operativa del progetto, il secondo l’andamento dei lavori e i primi risultati ottenuti, il terzo presenterà i risultati del progetto di cooperazione. Saranno realizzate delle riprese video e queste saranno condivise mediante applicazioni informatiche. Saranno realizzati anche news letter, pieghevoli e cartellonistica aziendale. Saranno organizzati 2 incontri tecnico/informativi per fare il punto sull’attività svolta, i risultati parziali, le eventuali criticità insorte.


    Soggetto Responsabile: UNIVPM-D3A


    Durata: dal 1° al 36° mese

Divulgazione e trasferimento

delle attività e dei risultati


Le attività previste per la divulgazione e il trasferimento dei risultati ai diversi portatori di interesse prevedono:


  • Applicazioni informatiche (piattaforme di condivisione di media, social network) per sensibilizzare e far conoscere il progetto, i metodi e i risultati ottenuti;


  • Riprese video per illustrare le attività del progetto;


  • 3 convegni (1 all’anno; trasmessi anche in streaming), indirizzati ad aziende agricole biologiche e non, apicoltori, professionisti e tecnici di settore, mondo universitario e consumatori, per sensibilizzare e far conoscere il progetto, i metodi e i risultati ottenuti;


  • 1 seminario trasmesso anche in streaming, indirizzato ad aziende agricole biologiche e non, apicoltori, professionisti e tecnici di settore e al mondo universitario, sui sistemi innovativi nella filiera del girasole biologico;



  • Giornata dimostrativa presso l’azienda capofila con coinvolgimento dei portatori di interesse con una degustazione dei prodotti ottenuti dalla filiera innovativa del girasole biologico resiliente.


Tutti i partner del progetto saranno impegnati nel diffondere e sensibilizzare le altre imprese potenzialmente interessate alla applicazione pratica della sperimentazione invitandole non solo a partecipare a convegni e seminari ma anche alle prove necessarie all’acquisizione dei dati. Articoli divulgativi pieghevoli e newsletter che illustrano fasi e risultati del progetto verranno sia rilasciati presso convegni e fiere nazionali e internazionali che pubblicati sul sito WEB appositamente dedicato, oltre che su quello di INNOVAMARCHE.

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