I benefici del progetto Beeflower

Effetti del progetto BEEFLOWER in termini produttivi, economici, ambientali e sociali



Effetti produttivo-economici dell’innovazione


– Incremento dei margini di redditività azienda agroalimentare: incremento della diversificazione competitività attraverso:


   1) individuazioni di accessioni di girasoli resilienti ai cambiamenti climatici e adatti alla coltivazione nelle condizioni pedoclimatiche aziendali;

   2) autoproduzione aziendale della semente;

   3) caratterizzazione nutrizionale e in sostanze bioattive di un nuovo panel di prodotti (acheni decorticati, farina di acheni decorticati, olio spremuto a freddo, panello, miele e polline); utilizzo innovativo panello nella preparazione di prodotti da forno.


– Incremento dei margini di redditività delle aziende apistiche del territorio: la diffusione di accessioni di girasole di vecchia costituzione, con elevato potenziale mellifero e con periodi di fioritura scalari permetterebbe all’aziende apistiche di produrre miele di girasole oppure aumentare le produzione di millefiori.

    Effetti ambientali-sociali dell’innovazione


  • Tutela della biodiversità: recupero di accessione di vecchia costituzione di girasole e produzione di semi resilienti ai cambiamenti climatici.
  • Tutela dei servizi ecosistemicirecupero di vecchie accessione di girasole con elevato potenziale mellifero. Gli impollinatori sono di fondamentale importanza per la sopravvivenza degli ecosistemi sia naturali che agricoli e per l’intera umanità. Infatti, il 90% delle piante spontanee e i 3/4 di quelle coltivate dipendono dall’impollinazione mediata da insetti.
  • Effetti sociali: un problema legato all’utilizzo di vecchie accessioni è la reperibilità delle sementi biologiche. Per la costruzioni di reti territoriali, per la valorizzazione della funzione sociale che l’agricoltura ha sempre avuto nella società rurale (solidarietà, integrazione, rapporti relazionali, memoria) lo scambio di piccole quantità di sementi riveste un ruolo cruciale.
  • Salute consumatori: produzione di prodotti funzionali/nutraceutici/salutistici.



    Ricadute del progetto


    Il progetto avrà una ricaduta generale su:

  • Tutte le aziende del Distretto Biologico Terre Marchigiane (di cui l’azienda Capofila è socia fondatrice), distretto che riunisce 110 aziende del settore agroalimentare biologico per 5.200 ettari coltivati. Si tratta di un territorio in cui si va registrando un rilevante incremento delle aziende biologiche che esercitano anche l'agriturismo. Il bio-distretto è uno strumento innovativo di organizzazione territoriale, volto sia ad incrementare il ruolo multifunzionale del settore primario, sia a migliorare le prestazioni agro-ambientali in chiave sostenibile. Superando il concetto di azienda biologica come unità produttiva isolata, i distretti rappresentano ‘luoghi’ di addensamento e di intreccio delle filiere agroalimentari biologiche, di valorizzazione delle tipicità locali e della qualità ambientale, di sperimentazione di politiche e strumenti efficaci di sviluppo economico e sociale.
  • Tutte le aziende del Distretto Biologico delle Marche che comprende 2.100 aziende agricole, 71 mila ettari coltivati (che rappresentano il 60% della superficie a biologico nelle Marche) e un fatturato stimato in 100 milioni di euro. 

I cereali, nell’ordinamento produttivo più comune, sono coltivati in avvicendamento con il girasole.

Il mercato richiede sempre più una produzione bio ottenuta con seme certificato bio: dalla trasformazione al consumatore finale. Da questo punto di vista, il progetto mira a colmare un importante gap con indiscutibili ricadute positive per tutti gli elianticoltori biologici che, allo stato attuale, operano in regime di deroga per l’acquisto di semente non bio.

La promozione e la valorizzazione dell’agricoltura biologica e la promozione di accessioni con maggiore potenziale mellifero avranno effetti positivi anche per l’apicoltura regionale che conta 3123 apicoltori con un numero di alveari pari a 59002 su un totale di 5593 apiari.



A questo si deve aggiungere l’inestimabile valore ecologico apportato dall’incremento dell’impollinazione selvatica nel territorio regionale.


Il progetto promuove la costruzioni di reti territoriali, per la valorizzazione della funzione sociale che l’agricoltura ha sempre avuto nella società rurale (solidarietà, integrazione, rapporti relazionali, memoria) attraverso lo scambio di piccole quantità di sementi resilienti ai cambiamenti climatici e adatte ai sistemi agricoli biologici.

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